sabato 21 luglio 2012

come scacciare serpi e vipere dal giardino con rimedi fatti in casa.

E' cosa normale che si abbia paura di questi rettili, specialmente se in casa e in giardino abbiamo bambini e animali. Quindi la necessità di creare uno spazio libero da serpi  in cui ci si può muovere tranquilli. Il miglior rimedio è logicamente quello di acquistare un repellente per rettili, recintare con una rete a maglia stretta ( ne esistono di strettissime) le varie aperture del giardino e tenere pulito l'esterno del giardino da erbacce e cose ingombranti che possano offrire rifugio a questi rettili.

Evitate però di accendere l'erba per far pulizia, piuttosto chiamate un giardiniere che vi pulirà lo spazio con un decespugliatore in pochi minuti.

 Capita che la ferramenta più vicina o la farmacia agricola, non abbia repellenti, quindi dobbiamo costruircelo noi.

Gli ingredienti sono Naftalina, Chiodi di Garofano e Cannella. Anche se io non preferisco il primo perchè essendo un prodotto che si ottiene dalla distillazione di petrolio, inquina e vi secca il prato. Quindi usiamola solo in casi estremi ad esempio un serpente o una vipera restia a lasciare il territorio.

Gli altri ingredienti possiamo metterli al macero in un flacone con dell'olio di semi o di oliva, fa lo stesso, l'importante è che profumi parecchio.
 Spargere il tutto intorno alla recinzione e all'interno del giardino e il gioco è fatto ( non abbiate paura di esagerare con cannella e chiodi di garofano). Questi sono tre elementi sgradevoli per i serpenti e ci permettono di allontanarli dal nostro giardino o da casa senza ucciderli.
Attenzione, diffidate da chi vi dice che questi rimedi vadano spruzzati sul muso del serpente in casi estremi, non è un veleno subito letale, anzi non è un veleno e basta, quindi possono attaccarvi lo stesso se non hanno vie di fuga.

Nota: l'esistenza di un serpente in giardino, comporta un giardino pulito da roditori e troppi insetti grossi. Io consiglio sempre di tenere pulito il giardino senza  scacciare questi rettili. Scacciandoli potremmo avere la visita dei più realmente temibili topi e ratti, che si sà portano ben più serie malattie, oltre a rovinarci piante dispense  e manufatti. Qualcuno può dire, beh c'è sempre il veleno per topi... Si ma se lo metti, significa che il topo la visita te l'ha già fatta....

sabato 14 luglio 2012

TRA 90 ANNI, IL BOSCOISOLA E MARINA DI LESINA SCOMPARIRANNO NELLE ACQUE DEL MARE E IL LAGO DI LESINA NON CI SARA' PIU'

Nel 2007 alcuni ricercatori dell'ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile)  hanno redatto una mappa alquanto inquietante.
 Si tratta della mappa nazionale delle aree a rischio di allagamento da parte del mare dovuto ai bradisismi e all'innalzamento del livello del mare.
Gli studi indicano che l'intera fascia del Bosco Isola e Lesina Marina andrà sott'acqua approssimativamente tra 90 anni. Logicamente sarà un lungo e lento processo.
Insieme a Lesina Marina ci sono anche altre 32 località a rischio, tra cui Manfredonia e Venezia sull'Adriatico.
 I nostri nipoti e pronipoti andranno in spiaggia sul Lungolago? Può darsi, ma purtroppo non avranno più le delizie del nostro lago.
Potete leggere gli studi sui link:
 http://titano.sede.enea.it/Stampa/skin2col.php?page=eneaperdettagliofigli&id=152

http://old.enea.it/com/web/convegni/work200307/MappaAllagamento.pdf

UNA PIANTA VELENOSA DEL GARGANO, CURA IL TUMORE ALLA PROSTATA

Si tratta della velenosa Thapsia Garganica o Fillastrina comune , famosa per uccidere gli animali che la mangiano. Questa pianta ha origini antichissime , infatti tra le ombrellifere garganiche è una delle più arcaiche, se mi passate il termine. E' stato scoperto che il suo veleno o meglio il suo principio attivo , è capace di dimezzare il carcinoma prostatico addirittura in un mese. L'utilità del principio attivo è stata scoperta dal Johns Hopkins Kimmel Cancer Center insieme all'università del Winsconsin e del Texas.
 Pubblicano gli studi sul noto mensile Science Translational Medicine.

Il fatto che siano stati meritevoli studiosi esteri a scoprire l'utilizzo di questo principio attivo di casa nostra, la dice lunga sui tagli effettuati dallo Stato e della mancanza di meritocrazia in ambito della ricerca italiana. Fino ad oggi infatti, anche nelle nostre zone la Thapsia Garganica, serviva solo come ospite dei classici " funghi cardarelli", ma mai presa in seria considerazione dai soliti quattro studiosi capoccioni, con la bramasia della poltrona anche a 90 anni....
foto tratta dal sito http://www.actaplantarum.org

 Quella pianta è stata sempre nei nostri incolti, ma come disse un grande " in Italia si investe di più sui piedi (nel calcio) che nella testa...